Ciro Menotti

Ciro Menotti nasce a Carpi (Modena) il 22 gennaio 1798. In giovane età diventa uno dei membri della carboneria italiana. Si oppone alla dominazione austriaca in Italia, appoggiando subito l’idea di un’Italia unita. Il suo obiettivo è quello di liberare il ducato di Modena dalla dominazione asburgica.In giovinezza segue in gli eventi che interessano la Francia dominata dal sovrano Luigi Filippo d’Orléans,instaurando anche dei legami con i circoli liberali francesi dell’epoca. In questi anni il piccolo ducato di Modena è governato dal duca Francesco IV d’Asburgo-Este, arciduca dell’Impero d’Austria. Questi ha nella città di Modena una corte molto sfarzosa, ma vorrebbe avere dei territori molto più vasti da governare. Francesco IV quindi ha un atteggiamento ambivalente, poiché da un lato finge di appoggiare i moti risorgimentali che i carbonari stanno preparando, ma dall’altro cerca di sfruttarli a suo vantaggio.Ciro Menotti e i suoi compagni cercano di convincere l’arciduca d’Austria ad appoggiare la cospirazione che avrebbero voluto portare avanti. Inizialmente Francesco IV è molto dubbioso sul da farsi, ma sembra sostenere la cospirazione che viene organizzata da Menotti e dai suoi compagni. Nel gennaio del 1831 il giovane patriota italiano organizza la sollevazione nei minimi dettagli, avendo anche l’appoggio dei circoli liberali fondati nella Penisola italiana in quegli anni.Nel febbraio dello stesso anno, nella sua abitazione che si trova a pochi passi da Palazzo Ducale, raduna una quarantina di uomini che devono partecipare all’insurrezione.Nel frattempo però Francesco IV, non rispettando i patti, decide di chiedere il sostegno dei Paesi che fanno parte della Santa Alleanza: Russia, Francia, Austria e Prussia. Il suo obiettivo quindi è quello di soffocare la rivolta sul nascere, chiedendo il sostegno di questi grandi Paesi che avrebbero con la forza normalizzato la situazione.Il duca dà ordine alle sue guardie di circondare l’abitazione di Menotti; molti uomini che hanno preso parte alla cospirazione riescono a fuggire e a mettersi in salvo, mentre altri come Ciro Menotti no. Questi viene arrestato dagli uomini di Francesco IV. Nonostante il tentativo di cospirazione sia stato soffocato, innumerevoli sollevazioni scoppiano a Bologna e in tutta l’Emilia Romagna. In quest’occasione l’arciduca decide di lasciare Modena e di partire per Mantova, portando con sé il prigioniero. Giunti a Carpi, si cerca in tutti i modi di salvare la vita di Ciro Menotti, chiedendo che non venga giustiziato.Trascorso un mese dalla prigionia, segue il duca che ritorna a Modena. Nella città si svolge il processo che avrebbe poi portato alla condanna a morte del patriota italiano.Nel breve periodo che passa in carcere Menotti scrive una drammatica e commovente lettera alla moglie e ai suoi figli,prima di essere condannato la consegna a uno dei padri confessori, che si trova in carcere per sostenerlo prima dell’esecuzione. Questa lettera arriverà a destinazione soltanto nel 1848, poiché viene sequestrata al confessore dalle autorità.Ciro Menotti muore per impiccagione il 26 maggio 1831 all’età di 33 anni.

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