L’America Meridionale
Il territorio
Il territorio dell’America meridionale appartiene all’emisfero australe ed è pari al 12% delle terre emerse.
Il continente è bagnato a nord dal mar Caraibico ad est dall’oceano Atlantico ad ovest dall’oceano Pacifico.
Le coste settentrionali, che si affacciano sul mar Caraibico, non hanno molte articolazioni, ma si aprono in grandi golfi. Quelle affacciate sull’oceano Atlantico sono sabbiose,con numerose paludi e lagune. Le coste del Pacifico sono alte e rocciose, mentre a sud sono incise da infinite frastagliature. Il continente sud americano non ha grandi isole paragonabili a quelle dell’America del nord. Nell’oceano Atlantico ci sono Trinidad e Tobago mentre nel Pacifico si trovano le Galapagos. Le isole della Terra del Fuoco costituiscono l’estrema propaggine meridionale del continente.
La Cordigliera delle Ande è un’ampia fascia montuosa costituita da serie di catene che si succedono lungo tutta la costa del continente affacciata sul pacifico.
La loro origine è comune a quella delle catene costiere del nord America. I versanti rivolti al mare sono ripidi e scoscesi, mentre quelli rivolti all’interno hanno forme dolci. Queste catene sono caratterizzate da vette molto alte che si ergono nella parte centrale della cordigliera. Buona parte delle catene montuose è costituita da vulcani attivi, capaci di spaventose eruzioni. Anche i terremoti sono frequenti e raggiungono intensità notevoli.
Gli altopiani, di notevole estensione, sorgono nella parte settentrionale e centrale. I più importanti sono quello della Guayana, gli altipiani del Brasile e quello della Patagonia.
Siccome la Cordigliera delle Ande si sviluppa alle spalle della costa, i fiumi che sfociano nel Pacifico hanno un corso breve. Al contrario, i fiumi che si dirigono all’Atlantico attraversano vasti territori, sicché sono molto lunghi e possiedono bacini molto estesi. Il più gran fiume è il Rio delle Amazzoni, il secondo del Mondo per lunghezza.
I laghi del continente, non numerosi, appartengono a tre tipi: i laghi costieri, i laghi dell’altopiano appartenente all’area orientale della cordigliera e i laghi d’origine glaciale, presenti nel Sud del continente.
Il clima
A causa della sua considerevole estensione da sud a nord, nell’America Meridionale si possono individuare numerose aree climatiche, che vanno da quelle equatoriali a quelle seminivali e nivali.
La popolazione
L’America meridionale è popolata da 337 milioni d’abitanti, pari al 6% della popolazione mondiale. Soprattutto a causa della conformazione del continente, la distribuzione della popolazione è molto irregolare. Le catene montuose e l’altopiano sono quasi disabitati e così pure le ampie estensioni delle fasce costiere meridionali. Inoltre i territori dell’estremo sud hanno clima freddo, non favorevole al popolamento. Gli abitanti si sono addensati perciò lungo le coste settentrionali e la maggior parte di loro vive in città.
Dal punto di vista etnico la popolazione si divide in tre parti: per 1/3 è costituita da bianchi, discendenti dagli europei, un altro terzo è costituito da Indios e da meticci, mentre la restante parte è costituita da neri, discendenti dagli schiavi importati dall’Africa.
Lingue e religioni
Lo spagnolo è la lingua più diffusa: è parlato ovunque salvo che in Brasile, dove si parla portoghese e nelle isole Trinidad e Tobago dove si parla inglese. Tutte queste lingue appartengono al ceppo indoeuropeo. Gli Indios rimasti si esprimono in genere nei loro linguaggi originari. Il cattolicesimo è la religione maggiormente praticata e il protestantesimo è in progresso. Gli Indios conservano in buona parte tendenze di tipo animista o naturale.
Settori produttivi
Nel complesso l’America Meridionale ha un’economia organizzata in modo molto elementare. La vastità delle aree utilizzabili e la bassa densità di popolazione hanno favorito lo sviluppo d’attività estensiva.
L’agricoltura di tipo intensivo è praticata nelle piantagioni sviluppate nelle regioni costiere, spesso con ampio impiego di capitali stranieri. Il fulcro è costituito da produzioni da cafè, cacao e canna da zucchero, seguite da cotone, banane e tabacco.
Le foreste forniscono risorse immense e sono oggetto d’intenso sfruttamento, soprattutto lungo i corsi fluviali. Il mare innanzi alle coste peruviane (Pacifico) e lungo certi tratti di quelle Brasiliane e Argentine è molto pescoso.
Materie prime e industrie
Le fonti d’energia sono costituite da ricchi giacimenti di petrolio nei paesi settentrionali. Il carbone abbonda in Brasile. Enormi quantità d’energia elettrica si possono ricavare dai grandi fiumi. I minerali offrono un panorama ricco e vario: il Brasile è un gran produttore di minerali di ferro, che invia negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale; il Rame è prodotto in quantità in Cile e Perù. Questo continente è in una situazione di gran lunga migliore dell’Africa e non certo peggiore di quella dell’Asia. Quattro grandi paesi, infatti, possiedono economie che potrebbero portarsi sul livello di quelle dei paesi sviluppati. Altri si trovano invece in condizioni di profondo sottosviluppo.
Condizioni sociali
La concentrazione della ricchezza in poche mani e l’esistenza di vasti ceti poveri è una tradizione storica di tutto il mondo Latino-Americano. A questo fenomeno è associato quello dell’inurbamento: a mano a mano che si sono sviluppate le industrie e i commerci, la popolazione delle grandi città è aumentata senza interruzioni. I ceti poveri si sono stabiliti nelle periferie, ove vivono in condizioni di povertà. Tra i paesi dell’America Meridionale, i problemi dell’alimentazione sono lievi in Brasile, Uruguay e Argentina. Al contrario, altre popolazione, in particolare quelle che vivono nelle regioni affacciate sul pacifico, sono sottoalimentate.
La mortalità infantile è più bassa che in altre parti del mondo sottosviluppati. Lo stesso si può dire per la speranza di vita. Infine l’analfabetismo è minore rispetto ad altre aree sottosviluppate.