Le guerre contro i Cartaginesi

Le guerre conto i Cartaginesi

Nel 266 A.C. Roma, dopo la conquista della Magna Grecia decise di proiettarsi verso la conquista di Cartagine, fiorente città di quel tempo la quale economia era basata sul commercio.

Gli abitanti dell’originaria città fenicia venivano chiamati PUNICI, cioè fenici. Cartagine era una città molto più popolosa di Roma e controllava già parte:

  • Dell’AFRICA SETTENTRIONALE
  • Della SPAGNA
  • Della SARDEGNA
  • Dalla CORSICA alla SICILIA OCCIDENTALE.

Questo era un “impero economico” poiché i territori e le loro popolazioni erano tenuti uniti a Cartagine mediante rapporti commerciali poiché non erano state conquistate veramente.

ROMA CARTAGINE
Oligarchia di commercianti
Assemblea di anziani In caso di guerra aveva TRUPPE MERCENARIE
Assemblea popolare 2 magistrati supremi (SUFETI)

 

Roma e Cartagine tuttavia erano legate da un trattato di amicizia firmato nel 280 A.C. che prevedeva il rispetto reciproco dei territori. L’espansionismo di Roma però andò a causare col tempo la “rottura” di questo trattato.

La guerra iniziò in Sicilia avente molte risorse minerarie; essa scoppiò con il conflitto tra Siracusa e i MAMERTINI (mercenari campani) che chiesero aiuto a Cartagine poiché si erano impadroniti loro stessi di Messina, e Siracusa ed il suo tiranno gli avevano dichiarato guerra. Cartagine tuttavia rispose e mandò le sue truppe ma sentendosi oppressi dai cartaginesi chiesero aiuto stavolta ai romani tradendo di fatto Cartagine.

Roma valutò bene se intervenire e dato che quel territorio costituiva un’area importante del Mediterraneo decise di intervenire contro i Cartaginesi.

264 A.C. Prima Guerra Punica

Roma occupò Messina e Siracusa che si alleò con Cartagine si ritirò poco dopo; furono conquistate Agrigento e la Sicilia Occidentale. I romani si accorserò però che sarebbe stato impossibile occupare tutta l’isola finchè i Cartaginesi avessero avuto il predominio sul mare.

Roma decise allora di organizzare un’imponente flotta da guerra che nel 260 A.C. ottenne la vittoria a MILAZZO nonostante le varie sconfitte subite data l’inesperienza dei marinai romani.

Nel 256 A.C. vi fu un altro trionfo a CAPO ECNOMO, seguito dopo 13 anni di battaglie dalla vittoria sulle ISOLE EGADI nel 241 A.C. I Cartaginesi a questo punto accettarono dure condizioni di pace e la Sicilia alla fine divenne di fatto la Prima Provincia Romana.

Successivamente Cartagine non riuscì più a pagare i mercenari della CORSICA e SARDEGNA, che ribellandosi nel 237 A.C. accolsero l’espansionismo romano, divenendo così la seconda provincia romana.Roma tuttavia fece anche escursioni in ILLIRIA, andando a creare timore nel regno ellenistico di Macedonia.

A Pavia invece nel 222 A.C. i romani vinsero una coalizione formata da galli espandendo il loro dominio fino a controllare la maggiorparte della pianura padana, estendendo l’agro pubblico.

La Seconda Guerra punica

L’oligarchia di Cartagine ne risentì molto della perdita della Sicilia, la famiglia a capo di questa oligarchia, quella dei Barca intraprese una politica di espansione in Spagna. I successi del generale Amilcare incaricato di attuare questa espansione destarono timore ai romani.

Nel 226 A.C. Roma riuscì a imporre un limite a questa espansione, in particolare sul fiume EBRO.  ANNIBALE nel frattempo che andò al comando dell’esercito conquistò SAGUNTO, città con cui si era alleata Roma per tenere d’occhio l’espansione dei Cartaginesi. Annibale inoltre essendo un abile combattente e generale voleva passare dalle Alpi per allearsi con i popoli contro Roma e distruggerla.

Nel 218 A.C. Annibale vinse a nord contro l’esercito romano presso TICINO e poi TREBBIA, infine presso il LAGO TRASIMENO. Per fronteggiare questa situazione di emergenza a Roma venne istituita la dittatura con QUINTO FABIO MASSIMO che utilizzò una tattica temporeggiatrice per far perdere rifornimenti ad Annibale ma alla fine del suo mandato la guerra riprese in modo brusco con Annibale che sconfisse l’esercito romano a CANNE nel 216 A.C.

Annibale avanza decidendo di stabilire il suo quartier generale a CAPUA in attesa di rinforzi da Cartagine per 5 anni. Roma a quel punto si riorganizza e conquista intanto Siracusa, che era dalla parte di Annibale, nel 212 A.C. Ad aiutare Annibale venne il re FILIPPO V di Macedonia che si alleò contro Roma ma che non si sforzò troppo nella 1°Guerra Macedonica.

Roma nel 211 A.C. ormai determinata a rinconquistare i propri territori rase al suolo Capua e al comando di Scipione si riprese tutto il territorio sottratto arrivando fino in Spagna ed espellendo letteralmente i Cartaginesi a casa. Il fratello cercò di opporre resistenza nelle Marche con il suo esercito ma fallì miseramente, mentre i romani sbarcavano in Africa settentrionale e con l’alleanza che fecero con il re della NUMIDIA ebbero numerose vittorie.

La vittoria definitiva si ebbe a ZAMA nel 202 A.C. dove Annibale venne richiamato a Cartagine dove le condizioni di pace con Cartagine da accettare erano durissime:

  • Cessione a Roma della Spagna e ogni possedimento fuori dall’Africa.
  • La consegna della flotta da guerra.
  • Sottostare a Roma nelle iniziative di politica estera.

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