Cesare padrone di Roma
Cesare padrone di Roma
Silla aveva esteso il Pomerio ovvero lo spazio sacro intorno a Roma fino ai fiumi Magra e Rubicone. Nel 60 A.C. di ritorno come propretore Cesare propone a Pompeo di sostenerlo per la sua elezione come console in cambio dell’aiuto una volta console alle sue terre veterane (quelle di Pompeo).
Il patto coinvolgeva anche Crasso, il patto allora prese il nome di PRIMO TRIUMVIRATO, che sotto sotto si trattava di un patto privato. Cesare divenne console nel 59 a.c. e come da patto aiutò Pompeo con le sue terre veterane in Oriente. A fine consolato ottenne il pro-consolato della Gallia Cisalpina e Narbonese per un motivo preciso che nessuno aveva capito, ovvero conquistare la GALLIA.
Nel 58 a.c. Cesare una volta arrivato nel territorio assegnato e una volta trovata la scusa per scatenare la guerra con le tribù locali distrusse con il suo esercito gli ELVEZI ed i SUEBI e molte altre tribù fino ad arrivare nel 57 a.c. ad occupare gran parte della Gallia che di fatto entrò sotto il controllo di Roma.
Cesare per evitare che nel frattempo Crasso e Pompeo tramassero qualcosa contro di lui fece eleggere quando partì CLODIO come tribuno della plebe che però iniziò a prendere misure contro Cicerone ed altri nobili guerrieri facendo capire al Senato che era giunto il momento di cercare di slegare l’accordo tra Cesare e gli altri due attirandoli a se.
Cesare allora per evitare ciò rinnovò gli accordi triumvirali a LUCCA nel 56 a.c. dopo i 5 anni che Cesare avrebbe trascorso in Gallia Pompeo avrebbe avuto come pro-console la Spagna e Crasso pro-console in Oriente.
In 5 anni Cesare sottomise tutta la Gallia combattendo numerose battaglie, si ricorda quella tra il 52 e 53 a.c. di VERCINGETORIGE che rischiò di mandare all’aria tutti i progetto di Cesare. Nel 53 a.c. nel frattempo Crasso venne ucciso in Oriente Pompeo si ritrova da solo a governare Roma contraddicendo il patto con Cesare. Lo stesso Cesare viene ormai riconosciuto dal Senato come nemico pubblico e Pompeo ormai dalla parte del Senato viene nominato come CONSOLE SENZA COLLEGA infrangendo il principio di collegialità che era alla base dell’elezione dei consoli.
Cesare nel frattempo una volta finito il mandato volle tornare a Roma come console ma il senato non approva e a patto che entri a Roma senza esercito e come privato cittadino potrà entrare. Cesare risponde che solo se Pompeo deporrà il suo egli rispetterà il patto ma Pompeo non lo fa e Cesare fu così costretto a varcare il POMERIO e a MARCIARE SU ROMA letteralmente nel 49 a.c.
Pompeo scappa in Grecia e Cesare conquista in Spagna nel frattempo le sue province fino a raggiungerlo e a combattere nella battaglia di FARSALO dove Pompeo riesce a sfuggire ancora in Egitto stavolta dove Tolomeo però lo tradisce e lo uccide consegnandolo a Cesare che sfrutta il momento dato che si trova in Egitto per avere una storia con Cleopatra, regina spodestata da Tolomeo e ucciderlo per poter così sfruttare le scorte di grano in Egitto e destinarle a Roma.
Con Cesare tutto il potere si concentra nelle sue mani, diventando in poco tempo:
– console
– tribuno
– poteri censori nel 46 a.c.
– dittatura nel 48 a.c.
-44 a.c. dittatura a tempo indeterminato.
– pontefice massimo
– titolo di IMPERATOR (corona di alloro)
Una volta ottenuti tutti questi poteri attuò numerose riforme anche amministrative tra cui:
– miglioramento amministrazione province
– aumento numero questori,edili,pretori
– estensione cittadinanza province
– creazione colonie veterani fuori Italia
– apertura Senato a esponenti appartenenti non perforza a nobiltà romana
– promozione lavori pubblici per diminuire disoccupazione proletariato.
Molte persone credevano comunque che Cesare volesse tornare alla monarchia e perciò ebbe molti oppositori, primo tra tutti il Senato e anche Marco Giunio Bruto che insieme ad altri congiurati il 15 marzo 44 a.c. uccisero Cesare in una congiura. Questo evento prese il nome come le IDI DI MARZO.