Alessandro Manzoni: “I Promessi Sposi”
ALESSANDRO MANZONI: I PROMESSI SPOSI; l’analisi dell’opera.
L’ORIGINE DEL ROMANZO
Alessandro Manzoni dedicò moltissimo tempo alla stesura e alla creazione del suo romanzo, quasi un ventennio (1821 – 1840) .
Nel 1823 fu pubblicata la prima stesura dell’opera “Fermo e Lucia”, ma insoddisfatto Manzoni rivide l’opera e nel 1827 uscì la seconda edizione: “I promessi sposi”che presentava però molte carenze a livello linguistico tanto da costringere lo scrittore a scriverlo in fiorentino parlato dalle classi colte. Finì nel 1840 con la sua edizione definitiva.
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LA VICENDA
Il romanzo è ambientato nella Lombardia del 600’ e il libro è suddiviso in 38 capitoli mentre l’ambientazione risale alla dominazione spagnola fra il 1628 ed il 1630.
I Protagonisti sono Lorenzo Tramaglino e Lucia Mondella filatori di seta vicino Lecco. Il loro progetto di sposarsi è disturbato da Don Rodrigo che è cotto di Lucia. I due giovani sono anche in contrasto con Don Abbondio, curatore del paese. Dopo il fallito tentativo di matrimonio a sorpresa ed il rapimento di Lucia da parte di Don Rodrigo i due giovani lasciano il paese e si separano.
Renzo va a Milano, su consiglio di Fra Cristoforo e partecipa alla sommossa popolare. Lucia intanto torna dalla madre Agnese e va in un convento di Monza dove viene nuovamente rapita sempre per conto di Don Rodrigo dall’INNOMINATO. Viene liberata una volta toccato il cuore dell’innominato grazie all’interessamento del cardinale Fedrigo Bonromeo.
Nel frattempo la Peste si abbatte su Milano e tutta la Lombardia, Don Rodrigo muore e Renzo ritrova Lucia grazie a Fra Cristoforo nella periferia della città. I due si riaccomunano e come si dice … “ e vissero tutti felici e contenti”.
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IL MESSAGGIO
L’opera mira a dimostrare la priorità del disegno provvidenziale di Dio e per chi riesce ad affrontare i momenti più difficili la pace e la salvezza promesse con la vita eterna.
LA POETICA
Per scrivere il romanzo Manzoni voleva che fosse alla portata di tutti, utilizzò un registro medio e anche una sintassi molto varia per poter far arricchire il vocabolario delle persone meno colte.